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MANCHESTER ORCHESTRA The Million Masks of God |
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Il sesto disco della band statunitense è stupendo. L’indie rock proposto è melodico, stratificato, struggente e con rimandi in ambito emo, math e folk. Il sound è ormai un marchio di fabbrica del gruppo e le canzoni sono bellissime.
Brani da ascoltare: “Keel Timing”; “Annie”; “Telepath”; “Let It Storm”; “Way Back” Voto: 8.5 |
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THE CORAL Coral Island |
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Decimo album per la band inglese, che per la prima volta ci propone un concept che si estende lungo due dischi. Il sound indie pop, che alterna deviazioni psych, è azzeccato per raccontare i personaggi presenti a Coral Island. È un buono lavoro, che non risulta ridondante nonostante la lunghezza e le parti recitate.
Brano da ascoltare: “Mist On The River” Voto: 7.2 |
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MATT SWEENEY & BONNIE 'PRINCE' BILLY Superwolves |
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Dopo sedici anni il duo ripropone la fortunata collaborazione che aveva già prodotto “Superwolf”. La voce di Bonnie Prince Billy ed il suo naturale approccio country-folk si intrecciano molto bene con le chitarre di Sweeney, per un risultato finale più che buono!
Brano da ascoltare: “Make Worry For Me” Voto: 7.0 |
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TEENAGE FANCLUB Endless Arcade |
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Undicesimo disco della band scozzese, il primo dopo la partenza di Gerard Love, voce, basso ed autore del gruppo. Le canzoni escono dalle cuffie come ti aspetti che escano delle canzoni dei Teenage Fanclub: un indie pop melodico. Manca il guizzo.
Brano da ascoltare: “The Sun Won’t Shine On Me” Voto: 6.8 |
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ROYAL BLOOD Typhoons |
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È importante capire cosa si cerca in questo ascolto. Il duo di Brighton, Inghilterra, non è mai stato avanguardia. E per questo terzo disco lo sono ancora di meno. Il loro rock estremamente mainstream risulta godibile all’ascolto, ma dimenticabile subito dopo.
Brano da ascoltare: “Boilermaker” Voto: 6.5 |
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BEACHY HEAD Beachy Head |
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Debutto per il progetto discrografico di membri degli Slowdive (Christian Savill), Flaming Lips (Matt Duckworth), Dreamend (Ryan Graveface) e Soft Cavalry (Steve Clarke). Siamo quindi in territorio dream-pop/shoegaze. Personalmente non ha detto molto, fino alla bellissima canzone finale.
Brano da ascoltare: “Destroy Us” Voto: 6.3 |
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JUAN WAUTERS Real Life Situations |
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L’artista nato a Montevideo, Uruguay, ma trasferitosi anni fa a New York, propone un ulteriore esempio di strambo cantautorato pop. Il problema, in questo caso, è che i 21 frammenti (tra canzoni e parti parlate) sono davvero troppo difficili da mettere insieme e solo le illustri collaborazioni riescono a renderlo passabile.
Voto: 6.2 |
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GIRL IN RED If I Could Make It Go Quite |
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Debutto per il progetto discrografico di membri degli Slowdive (Christian Savill), Flaming Lips (Matt Duckworth), Dreamend (Ryan Graveface) e Soft Cavalry (Steve Clarke). Siamo quindi in territorio dream-pop/shoegaze. Personalmente non ha detto molto, fino alla bellissima canzone finale.
Voto: 5.8 |
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