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DRY CLEANING New Long Leg |
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Esordio discografico sulla lunga distanza per questa band di Londra. Catalogandoli in territorio post-punk dobbiamo dire che lo declinano in maniera personale. La frontwoman Florence Shaw con il suo spoken word catalizza l’attenzione e ti spinge in un altro mondo. Molto bene.
Brani da ascoltare: Scratchcard Lanyard”; “Her Hippo”; “Every Day Carry” Voto: 7.8 |
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RYLEY WALKER Course In Fable |
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Quinto album per il cantautore americano che, sempre alla ricerca di nuovi territori musicali e nuove collaborazioni, abbandona il folk rock degli esordi, per avvicinarsi al prog-rock. Il tutto completato da una pesante spolverata di psych-folk. Dal terzo brano il disco cambia marcia.
Brani da ascoltare: “A Lenticular Slap”; “Axis Bent”; “Shiva With Dustpan” Voto: 7.7 |
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GODSPEED YOU! BLACK EMPEROR G_d's Pee AT STATE'S END! |
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Il settimo album della band è una cavalcata (post-rock, ovviamente) intensa, malinconica, post-apocalittica, ma che non disdegna momenti di speranza. Dopo 27 anni di carriera, il gruppo sa ancora farsi egregiamente valere.
Brani da ascoltare: “First of the Last Glaciers”; “Fire at Static Valley” Voto: 7.3 |
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GLASVEGAS Godspeed |
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Dopo quasi otto anni torna la band scozzese, che non è mai riuscita a bissare il successo degli esordi. E non per problemi qualitativi. James Allan sa scrivere, cantare e produrre molto bene un sound (indie) rock dai forti richiami anni ’80.
Brano da ascoltare: “Keep Me a Space” Voto: 7.0 |
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THE NATVRAL Tethers |
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Chiuso il capitolo Pains Of Being Pure At Heart alcuni anni fa, Kip Berman ritorna sulle scene con un nuovo progetto musicale. In questa nuova versione propone un folk-rock fortemente di stampo americano, rilassato, da padre di famiglia.
Brano da ascoltare: “Sun Blisters” Voto: 6.8 |
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DU BLONDE Homecoming |
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Quarto album per la cantautrice Beth Jean Houghton, che questa volta ci propone un sound un po’ punk, un po’ glam, un po’ grunge, un po’ garage. Insomma, per i miei gusti, un mischione non perfettamente riuscito.
Voto: 6.4 |
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THE SNUTS W.L. |
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Disco di esordio per la band scozzese, che è salito subito in vetta alla classifica inglese. Il gruppo aveva già fatto parlare molto di sé, grazie al successo dei primi singoli. Diciamolo chiaramente: l’originalità qui non è di casa. L’indie rock è invero molto pop, molto studiato a tavolino. È un peccato perché i brani dei primissimi esordi promettevano.
Voto: 6.0 |
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THE FRATELLIS Half Drunk Under a Full Moon |
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Sesto disco per la band scozzese che cerca di maturare con un pop infarcito di archi, ottoni e cori. Per quanto si possa apprezzare il tentativo, personalmente, ho trovato almeno la metà delle canzoni scarsamente interessanti.
Voto: 5.0 |
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